In questi ultimi 3 mesi, da maggio-giugno, le cooperative subentrate all’appalto Ce.Se.D(Meta, TreEffe, Sociale della Brianza) hanno fatto di tutto per imporre alle educatrici dei contratti che prevedevano il taglio del 21% del monte ore previsto andando a determinare una forte riduzione degli stipendi.
Dal canto loro le educatrici e gli educatori, assieme al Punto San Precario di Monza hanno proposto alla fine di luglio un contratto che prevedesse un “superminimo” che andasse a coprire l’80% delle ore perse, mentre i sindacati confederali si sono limitati ad accettare senza condizioni il vergognoso taglio delle ore.
La proposta, come le altre fatte in precedenza, è rimasta inascoltata e l’unica comunicazione ricevuta a riguardo da parte delle coperative parla chiaramente di una diminuzione ulteriore del 38% degli stipendi.
Questo taglio è quasi il doppio di quanto proposto dalle cooperative stesse durante le assemblee con i lavoratori e le parti sociali, che era infatti “solo” del 20%. Le logiche imposte dalle coperative sono palesemente logiche di precarizzazione e ricatto dei lavoratori stessi.
E tutto ciò in un settore come quello sociale ormai gestito quasi solo tramite appalti al massimo ribasso che contribuiscono in modo determinante ad inaridire e smantellare i servizi forniti.
Per questo gli educatori e le educatrici che lavorano sull’appalto del CoDeBri (Consorzio Desio Brianza) gestito dalle Cooperative del Comunità Consorzio Brianza CCB (Meta, Tre Effe e Sociale della Brianza), hanno deciso di entrare in stato d’agitazione e parteciperanno al presidio, indetto dal Punto San Precario, del 4 settembre alle 9.45 a Monza in via Gerardo dei Tintori 18.
Questo presidio si svolgerà sotto la sede del consorzio Comunità Brianza in contemporanea ad un incontro con le coperative e Confcooperative e ciò che si vuole ottenere è esercitare la pressione necessaria per far si che la trattativa non sia un’ulteriore presa in giro per le educatrici e gli educatori.
Punto San Precario Monza
ciao sono un’educatrice e mi chiedo e ci chiedo, cari colleghi, come mai non riusciamo ancora ad essere uniti e arrabbiati al punto giusto!
martedì al presidio dovremmo essere in tanti cavolo!!
ma a voi sta bene essere pagati 1000 euro scarsi al mese?
essere mandati a casa se il ragazzino che seguite non è a scuola?
non avere la sicurezza del lavoro e dello stipendio tutti i mesi?
per non parlare della formazione, della supervisione…
cambiare si può!un pezzo alla volta con tenacia e determinazione.
certo in questi mesi qualcosa si è smosso: gli educatori e le educatrici di monza e brianza si sono organizzate, non hanno ceduto ai ricatti e hanno continuato la loro battaglia per il rispetto del contratto e della propria profesionalità…mi viene da aggiungere.
io lavoro a monza ma sarò al presidio martedì perchè penso che essere uniti e solidali sia una delle priorità se vogliamo che le nostre richieste vengano ascoltate e il nostro lavoro riconosciuto, garantito e giustamente retribuito.