Cooperative rimandate a settembre

Martedi 4 settembre si è svolto l’incontro fra Punto San Precario di Monza, USB ed il consorzio Comunità Brianza. Fuori dalla sede del consorzio un presidio ha voluto ribadire che le educatrici e gli educatori non sono disposti ad accettare le indegne condizioni contrattuali poste dalle cooperative Meta, Tre Effe e Sociale della Brianza.

Le proposte fatte durante la trattative sono le stesse già fatte all’ultimo incontro di luglio:

-rispetto dei contratti

-“superminimo” che coprisse almeno l’80% delle ore tagliate

Sia la prima proposta che la seconda sono state rifiutate dalle cooperative, quindi le educatrici e gli educatori si trovano a dover affrontare una forte diminuzione sul monte ore annuale, questa incide in modo drastico sugli stipendi(per il mese di agosto agosto si parla di stipendi di 64 euro…).

Il ricatto a cui sono sottoposti queste lavoratrici è enorme tenendo conto del fatto che sono pagate ad ora effettivamente lavorata.

In seguito all’indisponibilità da parte delle cooperative a instaurare qualsiasi tipo di trattativa i lavoratori e le lavoratrici sono entrati in stato di agitazione ed indiranno un’assemblea nelle prossime settimane per organizzare le prossime mosse e lo sciopero è una delle più probabili opzioni.

Punto San Precario Monza

Qui di seguito il volantino distribuito al presidio.

COOPERATIVE RIMANDATE A SETTEMBRE

Le cooperative del Consorzio Comunità Brianza, Meta,Tre Effe e Sociale della Brianza, che lavorano sull’appalto Co.De.Bri.(Consorzio Desio Brianza), da febbraio continuano a rifiutarsi di rispettare i contratti delle educatrici e degli educatori imponendo una riduzione unilaterale di oltre il 38% del monte ore che va ad incidere drasticamente sui redditi degli educatori.

Una forma di intransigenza che si riscontra anche se negli ultimi sei mesi ci sono stati diversi tentativi di mediazione.

Lavoratrici e lavoratori sono ormai esausti di mettere in gioco la loro professionalità e il reddito delle loro famiglie; lavorando in un settore dove i salari medi sono inferiori ai 1000 euro, sanno che non è accettabile un’ulteriore riduzione dei loro stipendi.

Non parliamo solo del grande ricatto a cui sono sottoposte le educatrici, ma parliamo anche dei continui tagli a un settore, quello sociale, che è determinante nel fornire servizi fondamentali alla persona, come il supporto alla disabilità e al disagio sociale di minori.

Va rifiutata e completamente rivista questa logica di gestire i servizi sociali attraverso appalti per creare un supposto risparmio economico; quello che si determina è in realtà una forte precarizzazione dei lavoratori e l’inaridimento del servizio. La responsabilità non è quindi soltanto delle cooperative, ma anche delle amministrazioni, che continuano imperterrite a smantellare il proprio patrimonio in termini di welfare.

Gli educatori e le educatrici continueranno a rivendicare il rispetto dei loro contratti e del loro reddito ed adotteranno tutte le forme di agitazione necessarie per il conseguimento dei loro obbiettivi.

Più tentano di dividerci, ricattarci e precarizzarci, più ci troveranno uniti e determinati!

Cospira precario, inspira conflitto!

Punto San Precario Monza

monza@sanprecario.info

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